Al Gewiss Stadium si è fatta la storia: la notte magica di Atalanta-Liverpool

21 Aprile 2024
- Di
Martino Cardani
L'Atalanta festeggia sotto la Curva Nord
Tempo di lettura: 3 minuti

ATALANTA LIVERPOOL GEWISS STADIUM EUROPA LEAGUE 2024- I giorni dopo sono carichi di soddisfazione e stanchezza. Sì, perché le emozioni sono state tante, tantissime, e hanno accompagnato tutto il popolo dell'Atalanta e di Bergamo a una vittoria che sa di clamoroso. Storico. Meraviglioso. Ecco il racconto del quarto di finale di Europa League 2024 tra Atalanta e Liverpool da chi ha avuto la fortuna di viverlo al Gewiss Stadium. Le parole del nostro inviato, Martino Cardani.

Il racconto di una serata da leggenda : Atalanta - Liverpool

L'attesa della sfida : Bergamo in trepidazione

Partiamo dal principio. L'Atalanta vince a Liverpool 0-3. Non è un sogno, ma la realtà clamorosa di una squadra che si impone ad Anfield soffrendo il giusto all'inizio e dominando gli avversari poi.

Da lì inizia tutto. Inizia una settimana in cui tutta Bergamo, tra città e provincia, inizia a pensare che sì, si può fare. La partita con il Verona (dominata per un tempo, poi un po' buttata al vento), non è che una distrazione dell'obiettivo della storia. Squadra, tifosi, giornalisti sembrano saperlo. Si pareggia, non si sfrutta un'occasione ghiotta per accorciare la zona Champions. Va bene così. C'è tempo di pensare al campionato. Ora si torna a pensare al Liverpool.

Zingonia si ammanta di speranza, attesa, un filo di timore e tanta soddisfazione. Il mister presenta la partita ai giornalisti, parla chiaramente di appuntamento con la storia e partita tra le più importanti nella vita della Dea. Se non la più importante. Allenamento pomeridiano, rifinitura. Arriva il Liverpool. Wow.

Il giorno della partita : Bergamo si paralizza

E poi c'è giovedì.

C'è Stromberg (bellissima iniziativa) che incontra i tifosi, che carica l'ambiente. Chi è più vecchio ricorda, chi è più giovane sogna.

Si lavora a Bergamo, tanto, come sempre. Eppure nei bar, negli uffici, in Città Alta e in quella bassa, in tutta la provincia si controlla costantemente l'orologio. "Quanto manca?". Cresce la tensione e, con la tensione, cresce l'entusiasmo.

"L'attesa del piacere è essa stessa il piacere"? Questa sera no, maestro G. E. Lessing (autore della massima). Questa sera il piacere sarà la Dea.

La partita , la paura , il tripudio

E poi la partita. Arriva la Dea, concentrata, carica.

Arriva il Liverpool. Trasudano esperienza, storia, vittorie. L'allenatore, le divise, i tifosi. Lo stadio e Bergamo si calano nell'impresa che aspetta la squadra. La curva si riempie e migliaia di bandierine accolgono la Dea in campo.

Partono forte, i Reds e, dopo 5 minuti, sono in vantaggio, su rigore. Il peggiore avvio che si potesse pensare. Sugli spalti inizia a serpeggiare un po' di timore: "Non ce la faremo".

Poi il primo tempo scorre via, è una battaglia. Salah sbaglia un paio di volte, Djimsiti recupera il recuperabile, e anche qualcosa in più. Koop segna, ma è in fuorigioco. L'Atalanta fatica, ma la prima frazione è ormai conclusa.

La ripresa è altra cosa. Il Liverpool gioca, costruisce, ma l'Atalanta risponde. Zappacosta è uno spettacolo, de Roon giganteggia a centrocampo, Scamacca sembra un guerriero che lotta con mille nemici. Il tempo passa. Musso si oppone bene ai tentativi dei Reds, Miranchuk spaventa gli avversari. Ederson e Kolasinac alzano una diga fatta di costanza, sudore e botte. La curva canta. Tutta la partita. Lo stadio applaude a ritmo i cori della Nord. Il Gewiss Stadium è uno spettacolo.

Il match finisce. Klopp applaude l'Atalanta e i suoi tifosi. I fuochi d'artificio scoppiano su una Bergamo in festa. Caroselli per le strade, qualcuno piange.

"La partita più importante della nostra storia", aveva detto mister Gasperini. Lo si percepisce. Da tutto quello che circonda quel campo. Magico. Pochi trofei forse, ma tante, tantissime medaglie. Hai proprio ragione Mister. Alcune medaglie valgono più di una coppa.

E a noi non resta che dire grazie.

Martino Cardani

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