ESCLUSIVA, il direttore sportivo secondo Alessandro Battisti

1 Settembre 2023
- Di
Redazione AT
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Tempo di lettura: 2 minuti

ALESSANDRO BATTISTI INTERVISTA ESCLUSIVA - Anche oggi, 1 settembre 2023, all’hotel Hilton Rome Eur La Lama si sono susseguiti interventi di molti esperti del mondo del calcio. Durante la conferenza dal titolo “Il calcio non giocato. Gli agenti, gli avvocati e i direttori sportivi nel mondo del calcio moderno” è intervenuto anche Alessandro Battisti, ex giocatore nonchè ex direttore sportivo del Mantova. Avvicinato dal nostro inviato ha risposto, in un’intervista esclusiva per Atalantalive.it, molto gentilmente alle sue domande. Ecco quello che ha detto.

Le parole di Alessandro Battisti

Come mai la figura del direttore sportivo è messa così in discussione?

La causa che ha sminuito il ruolo del direttore sportivo si trova nella persone che vedono in lui una figura che si limita alla compravendita dei giocatori, l’allestimento della rosa. Quella è sicuramente una parte importante per la sostenibilità, ma questo è, a mio parere, il 40% del suo lavoro.

Non vengono conteggiate, per esempio, tutte quelle competenze riguardanti la gestione delle risorse umane: si parte dai calciatori ma poi c’è lo staff medico, lo staff tecnico, il presidente, il consiglio di amministrazione, i giornali, i tifosi. Insomma, è riduttivo parlare solo di rosa soprattutto quando ci sono algoritmi e altri strumenti che consentono di costruire sì una squadra, ma non di gestirla.

Come si può rivalutare, praticamente, la figura del direttore sportivo?

In primis dobbiamo essere in grado di fare autocritica. Dobbiamo essere i primi a non svilire la nostra professione per esempio accettando qualsiasi tipo di situazione. Per me il calcio è stato sempre passione sia sul campo ma anche dietro la scrivania. In qualche modo dobbiamo riuscire a farlo diventare una missione. Certo, dobbiamo essere pronti a denunciare le falle del sistema, anche se siamo sempre meno considerati, ma è importante rimanere aggiornati e studiare, approfondire questa professione. Soprattutto bisogna vivere questo mestiere col cuore e se ci fermiamo agli algoritmi e ai dati non facciamo altro che contribuire a svilire questa figura professionale.

Leonardo Gabbiadini

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