Esclusiva, una chiacchierata con Daniele Boccucci

1 Settembre 2023
- Di
Redazione AT
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DANIELE BOCCUCCI ESCLUSIVA HILTON ROME - Per molte persone il calcio è sinonimo di identità, amore, gioie e delusioni. Ma come tutte le cose belle non è una realtà semplice. Dalla sua nascita ad oggi sono state molte le difficoltà che ne hanno condizionato la storia. All’hotel Hilton Rome Eur La Lama, durante la conferenza dal titolo “Il calcio non giocato. Gli agenti, gli avvocati e i direttori sportivi nel mondo del calcio moderno” ha parlato anche Daniele Boccucci, Direttore Generale di TFF, acronimo di The Football Forum, un movimento internazionale di agenti e giocatori di calcio fondato nel 2019. Al termine degli interventi, avvicinato dal nostro inviato, Boccucci ha gentilmente dato la disponibilità per rispondere ad alcune domande inerenti agli argomenti trattati durante l’evento. Ecco una sintesi della chiacchierata col Direttore Generale di TFF.

Due parole con Daniele Boccucci

Cos’è TFF

TFF è una realtà internazionale composta non solo da agenti, ma anche da calciatori. Nasce dall’esigenza di tutelare e supportare le due categorie e di promuovere elevati standard professionali. La figura dell’agente ha contribuito in modo determinante, negli ultimi 20-30 anni, nel preservare e garantire i diritti degli atleti, migliorando le condizioni degli stessi.

In che modo la figura dell’agente interagisce con quella del calciatore?

Il lavoro dell’agente non si limita alle trattative. Stiamo parlando di un supporto totale, volto ad offrire al calciatore le migliori possibilità professionali, permettendogli così di potersi concentrare sulla sua attività. Questo è un lavoro che non conosce orari, bisogna essere presenti 365 giorni all’anno tutta la giornata.

Nell’immaginario collettivo la figura dell'agente è diventato il problema, Lei come lo spiega? La FIFA ha recentemente emanato un regolamento sull’attività degli agenti.

Come ho detto nella prima risposta, fra le varie motivazioni, c'è sicuramente quella del netto miglioramento delle condizioni dei calciatori. Questo può aver contribuito a deformare la percezione dei fatti da parte del pubblico. Tramite gli agenti, i giocatori hanno semplicemente ottenuto quel che spetta loro. Per quanto riguarda la questione del regolamento FIFA, poi, si tratta di un tentativo  da parte di quest’ultima di espandere la propria orbita di potere in una maniera inaccettabile e che riteniamo essere in violazione di numerose norme di diritto e che andrebbe a colpire in maniera irreparabile non solo gli agenti ma soprattutto i calciatori, se questo tentativo non venisse sventato.  

Leonardo Gabbiadini

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