D’Amico premiato con il Trofeo Italo Galbiati all’Auditorium BPM di Milano

19 Novembre 2025
- di
Redazione AT
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Tony D'Amico ds Milan futuro
Tempo di lettura: 2 minuti

All’Auditorium BPM di Milano il mondo del calcio ha reso omaggio a Italo Galbiati, storico collaboratore di Fabio Capello e figura simbolo del calcio italiano. Nel corso dell’evento è stato consegnato il Trofeo Italo Galbiati a Tony D’Amico, direttore sportivo dell’Atalanta, premiato come miglior dirigente della scorsa stagione per il ruolo decisivo nel consolidare la Dea ai vertici italiani ed europei. A margine dell'evento ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport.

Tony d'Amico parla del futuro dell'Atalanta

"È un premio che mi rende orgoglioso. Ho ascoltato testimonianze bellissime su Italo Galbiati e devo dire che sentir parlare di lui così mi ha emozionato. Ma è un riconoscimento che va condiviso con tutta la società: con il presidente Antonio Percassi, con Luca Percassi, con il mister Gasperini e con tutto il gruppo squadra. La scorsa stagione è stata straordinaria: siamo tornati in Champions, abbiamo sognato qualcosa che sembrava quasi impossibile e alla fine siamo riusciti a raggiungere un traguardo enorme. Il merito è di tutti".

Sull'esonero di Juric

"Quando prendi una decisione così importante dopo quattro mesi, è evidente che qualcosa non sia andato per il verso giusto. Ma oggi non è il momento per guardare indietro: abbiamo tante partite e tanti obiettivi davanti. C’è grande dispiacere, perché tutti speravamo che il percorso potesse essere differente. A fine stagione, con lucidità, analizzeremo meglio cosa non ha funzionato. Adesso dobbiamo guardare avanti".

L'arrivo di Palladino

Raffaele è arrivato con entusiasmo, e oggi è proprio quello che ci serve. Dobbiamo ricaricare l’ambiente, ritrovare energia e fiducia. Sappiamo che il calendario non ci dà tregua: sabato incontreremo il Napoli, i campioni d’Italia, una delle squadre più forti del campionato. Ma noi dobbiamo tornare ad essere l’Atalanta, lavorare nel quotidiano e farci trovare pronti a battagliare ovunque. È vero, lo avevamo già valutato nei mesi estivi. Ci aveva impressionato per idee, comunicazione e identità di gioco. Oggi arriva con la voglia giusta e con una grande fame professionale. È quello che serve alla squadra".

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